
“E’ un sistema economico che ha tolto la persona dal centro e vi ha posto il dio denaro, invece, la principale causa della povertà”. (Papa Francesco, gennaio 2015)
Estratto del libro II di “Repubblica” (“Politeia”) – Platone (365 a.C.)
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Socrate:
Anzitutto consideriamo questo tipo di organizzazione sociale. Quale altra occupazione avranno i cittadini, se non produrre cibo, vino, vestiti e calzature? E poi edificheranno case, lavorando d’estate indosseranno pochi vestiti e a piedi nudi, d’inverno invece si copriranno con indumenti e calzature. Si nutriranno estraendo la farina dall’orzo, cuocendo sul fuoco la farina di grano, impastandole serviranno focacce d’orzo e pane di grano su stuoie o su foglie pulite, sdraiati su giacigli di smilace e mirti, banchettando con i loro figli, bevendo vino, inneggiando agli dei con il capo cinto di corone; piacevolmente riuniti tra di loro, non genereranno figli se non li potranno mantenere, temendo la povertà e la guerra.
Glaucone:
A quanto sembra, tu fai mangiare questa gente senza companatico!
Socrate:
E’ vero, dimenticavo che essi avranno anche il companatico, cioè sale, olive, formaggio, cipolle, verdure, e metteranno a cuocere tutti i prodotti della terra, proprio come si fa in campagna. E pasticci di fichi, ceci e fave, e arrostiranno sul fuoco mirto e ghiande, bevendo con moderazione. Così passeranno la vita in pace e in buona salute, come è ovvio, e moriranno di vecchiaia trasmettendo questo stile di vita ai loro discendenti.
Glaucone:
Socrate, se tu fondassi una città di porci, non li nutriresti allo stesso modo?
Socrate:
Come si potrebbe fare diversamente, Glaucone?
Glaucone:
Secondo le usanze: chi non vuole stare scomodo, deve potersi sdraiare su un divano, e pranzare seduto a tavola, e cibarsi con condimenti e dolciumi, come avviene oggi.
Socrate:
Benissimo, ho capito. A quanto sembra, non stiamo parlando di una città basata sull’essenziale, ma di una città che vuol vivere nel lusso. Forse non è sbagliato: potrebbe essere utile una tale ipotesi perchè ci permetterebbe di capire come nascono negli Stati la giustizia e l’ingiustizia. A me sembra comunque che la città vera sia quella che abbiamo descritto, ed anche la più sana. Ma se volete, prendiamo in considerazione anche una città malata: niente ce lo impedisce. Credo che molte persone non saranno soddisfatte da questo tenore di vita, ma pretenderanno veri letti, tavoli e altri mobili, e molti vestiti, ogni tipo di condimento, profumi, unguenti, servitori, dolci, e tutto questo in grandi quantità. Quindi non possiamo più considerare essenziali solo le cose di cui abbiamo parlato prima, cioè case, indumenti e calzature, ma anche la pittura, il ricamo, l’oro, l’avorio e tutte le materie preziose. Non è così?
Glaucone:
Certo.
Socrate:
Perciò la città dovrà essere più grande: quella essenziale e sana non è più sufficiente, ma ora va riempita di una massa di gente, alla quale il necessario non basta più: per esempio ci vorranno cacciatori e artisti, molti disegnatori e pittori, musicisti, poeti e i loro assistenti, cantori, attori, coreuti, imprenditori, artigiani di ogni specie, in particolare per la cura della bellezza femminile. E occorreranno anche domestici in gran numero, e non credi che ci vorranno maestri, balie, nutrici, parrucchieri, barbieri, cuochi e macellai? Inoltre ci sarà bisogno anche di porcari: nella città essenziale non occorrevano, in questa invece sono necessari. E inoltre bestiame in gran quantità, per chi desidera cibarsene, non credi?
Glaucone:
E come no?
Socrate:
E avendo questo alto tenore di vita, ci sarà necessità di molti più medici rispetto a prima.
Glaucone:
Certamente molti di più.
Socrate:
E la terra, che prima bastava per tutti, diverrà insufficiente, non è vero?
Glaucone:
Proprio così.
Socrate:
Dunque dovremo cercare nuove terre nelle vicinanze, da poter coltivare e seminare per le nostre necessità, e i vicini dovranno fare altrettanto con le nostre terre, se anche essi si lasciano andare ad una vita di lusso, oltre i limiti dell’indispensabile.
Glaucone:
E’ proprio vero, Socrate.
Socrate:
E dunque dovremo dichiarare loro guerra, Glaucone? o cos’altro?
Glaucone:
La guerra sarà inevitabile.
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(traduzione dal greco antico di L. Cucugliato)

Testo greco classico originale: plato repubblica libro secondo estratto
Testo francese: platon_republique
Testo inglese:
Plato The Republic_Book 2